PERUGIA – C’era una volta Forza Italia. Tutto quello che toccava Silvio Berlusconi diventava oro. Sia nel campo dell’editoria che in quello della politica. Ai bei tempi, gli azzurri erano la garanzia del centrodestra. Senza Forza Italia, addirittura, la coalizione non ci sarebbe mai stata. Se Berlusconi e la sua truppa erano considerati dai moderati di tutto lo Stivale e dell’Umbria un porto sicuro al quale affidare le proprie doglianze politiche, ora tutto questo non avviene più. Il partito è ai minimi storici.
La bandiera tricolore con impresso il nome del fondatore del centrodestra italiano, a 29 anni dalla prima storica vittoria alle elezioni del 1994, non tira più. I dati e i fatti parlano chiaro e i dati delle amministrative dei giorni scorsi parlano da soli.
Un esempio su tutti è il dato di FI nei Comuni sopra i 15mila abitanti. I berlusconiani vanno bene a Terni. Sono invece fuori dai giochi a Corciano e Umbertide. Non serve uno scienziato della politica per capire che se nella città dell’acciaio gli azzurri sono andati bene (6,5% dei voti e secondo partito della coalizione dietro solo i cugini pigliatutto di Fratelli d’Italia) il merito è solo ed esclusivamente dei candidati che, come si dice in gergo politico, hanno “tirato”.
Due su tutti i campioni di preferenze tra i berlusconiani: il presidente del Consiglio comunale Francesco Maria Ferranti e l’assessore uscente al commercio, Stefano Fatale. Vedendo i dati complessivi, il primo ha ottenuto 594 preferenze, il secondo 510 voti personali (ai quali vanno aggiunti i 363 dalla capogruppo Lucia Dominici, in tadem con Fatale). Tutto questo ha fruttato ben 2.928 voti alla lista.
Di “corridori” non ce ne è stata traccia negli altri due centri sopra i 15mila abitanti al voto, ovvero Corciano e Umbertide. A Corciano solo due candidati superano le 40 preferenze, ai quali si aggiunge un’altra manciata intorno alle 20. Poi, una sfilza di zeri. Stessa situazione a Umbertide: la più votata degli azzurri racimola 13 preferenze, più altri due o tre gravitanti intorno ai 10 con il resto della lista a secco o quasi. Nel dettaglio, il 3,7% (325 voti assoluti) è stato raggiunto a Corciano e il 2,2% (pari a 189 suffragi) a Umbertide.
Altra questione non di poco contro è quella della rappresentanza. A Terni Forza Italia in caso di successo di Masselli si potrebbe accaparrare tre seggi. Mal che vada, se dovesse vincere Bandecchi, di seggio ne arriverebbe comunque uno. A Umbertide nessun consigliere verrà dalle file azzurre, né in caso di successo di Carizia e men che meno se al ballottaggio avesse la meglio Anniboletti.
Strutturare, cari azzurri. Solo così si può continuare a esistere.
