m.brun.
TERNI – Il tema è questo, segnalato con la lucidità di un fine esegeta della politica, dal consigliere regionale De Luca: se a questa Giunta di Terni e al suo sindaco è concesso di fare tutto quello che fanno, vuol dire che non ci sono disposizioni normative per arginarli.
Quindi? Godiamoceli così come sono. Anzi, per quel che sono. In realtà non sono una Giunta vera e propria. Sono una rievocazione storica. Una tra le altre che si svolgono in Umbria.
Un po’ Brancaleone alle Crociate, un po’ Groppone da Figulle.
Medioevo? Vabbe’, aveva i suoi vantaggi.
Perché diciamocelo: il sindaco che prenderà a schiaffi l’opposizione – secondo il suo annuncio – se non si comporta come dice lui è già un must.
C’è in giro a Terni un clima di contrapposizione frontale, qualche segnale neanche troppo velato di violenza?
Ma no. Certo non è esattamente politically correct l’assessorato alle macchinette del caffè che striglia un dodicenne via social, lamentando la rottura di un vetro. Ma che avrà fatto mai? Non ha mica chiesto – non ancora – di reintrodurre la ruota e la gabbia per i reprobi, come in Brancaleone.
Vabbe’, quante storie per i soldatini della Lego schierati in una guerresca immagine, dall’altra pregevole assessore, quella che chiede rimborsi da 12,58 euro per la benzina, anche se guadagna 5 volte tanto rispetto al suo reddito 2022, da quando è in Giunta.

E poi eccoli, meravigliosi, i due titolari dell’esperienza del set della rievocazione storica: Bandecchi e Corridore. Che volete dirgli? Che sono bravi.
Bandecchi si è fatto la guardia reale? Non la milizia Wagner, come esagera qualcuno, almeno finché non la scatena contro il povero Cecconi.
E poi – insomma – era un regalo di Unicusano che è la sua Università. Bandecchi che dice di no a Bandecchi? Non è possibile.
La gag l’avranno anche provata:
– Stefano, vuoi una guardia privata, con tutte le macchine bianche con la scritta a tua disposizione?
– Sì, Stefano, non ci crederai: mi serviva proprio.
– Scusa, Stefano, ma le avvertiamo le forze dell’ordine?
– Sì, certo. Prima o poi le avvertiamo, Stefano. Ma basta con tutta questa burocrazia.
Come non dare ragione a tutti i due gli Stefani?
Pensate sinceramente che quando all’Enel hanno chiesto 100 milioni di danni via social, qualcuno ha preso la Giunta di Terni sul serio? Volete che qualche romano impertinente non abbia riso scostumato: “Daje sindaco, facce ride”.
Ma come caratterista il vicesindaco Corridore è però obiettivamente anche più bravo.
Intanto quegli sketch in cui parte dietro al suo sindaco, due omoni così, e un po’ cerca di fermarlo, un po’ fa finta, sono irresistibili.
Ma quell’idea di indire la gara del Tpl a Terni senza la Regione?
Secondo noi, c’è già, se non il copione, almeno un canovaccio nella rievocazione storica dei Comuni.
Se Ferentillo non collabora, vigili urbani guidati dall’assessore più aprile che Maggi bloccano con una manovra a tenaglia la Somma, cingono d’assedio anche le mummie, li costringono a capitolare e impongono il prezzo del biglietto agli abitanti stremati.
In verità, voci da Amelia dicono che gli amerini non aspettano altro che reintrodurre il dazio ai pullman di Corridore se vogliono passare nel loro territorio. È la dura legge del Medioevo. Già contattato l’esattore cieco di “Non ci resta che piangere”, pronto a ripetere ai ternani di passaggio: «Chi siete? Dove andate? Un fiorino».
Problemi su Terni anche dalla Valnerina: su suggerimento di Brancaleone, è stato rintracciato il terrificante “Iettatore dei Sibillini”, capace di sgonfiare le ruote delle corriere con la sola forza del pensiero.
Cosa potrebbe succedere se gli danno anche una foto di Corridore? Non vogliamo nemmeno immaginare. Ma il Medioevo è il Medioevo.
E soprattutto, se non ci sono moderne disposizioni normative che si possono applicare – come dice il maestro De Luca – che Medioevo sia.