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Terni, bottiglie di plastica dentro la fontana di piazza Tacito: preservarne il decoro è impresa impossibile?

La paura è quella di vedere nuovamente sfregiato da immondizia e incuria uno dei simboli più amati e condivisi della città

di Luca Ceccotti

TERNI – La foto è stata scattata la notte dello scorso 24 luglio e postata via Facebook da un utente indignato. Nell’immagine è possibile vedere una bottiglia di plastica giacere immobile sui mosaici appena restaurati della fontana di piazza Tacito, a Terni, uno dei simboli più condivisi e amati della città. Non è chiaro se sia stata gettata con volontà o sia arriva lì con qualche folata di vento (anche se il caldo e la siccità delle ultime settimane non lascerebbero dubbi), eppure la foto apre una questione rilevante su educazione e degrado.

A seguito della recente riapertura della fontana – rimasta chiusa per più di 15 anni -, le polemiche non sono di certo mancate, dal problema della patina e dell’acqua marrone sopra ai mosaici fino alla chiusura del getto nelle ore notturne, passando ovviamente dalle critiche all’idea di un ingresso fin troppo evidente per la sala manutenzioni. Tutte criticità spiegate o dibattute già tra maggio e giugno, eppure è con questa bottiglia di plastica gettata con non curanza e poco rispetto del bene pubblico che si fa concreta la paura di vedere la povera creatura restaurata e da poco riaperta nuovamente piena di oggetti e immondizia varia come in passato.

Il problema, in concreto, è soprattutto relativo “all’inciviltà delle persone” – come descritto da molti utenti social. Preservare una struttura così cara a una città come Terni è sì, impegno del Comune, ma anche e soprattutto diligenza comune, di tutti i cittadini che a lungo ne hanno sofferto – in chiave campanilistica, si intende – la chiusura e di cui tutti, adesso, stanno godendo. In questo senso rappresenta un simbolo: tanto di “riscatto” per la città (che ha dimostrato di poter rinascere e rifiorire anche quando sembrava impossibile), quanto – appunto – per i cittadini, chiamati a proteggerla e difenderla in quanto cara alla comunità, e non a martoriarla come una bestia inerme di cemento e marmo.

Il caso in questione sembrerebbe singolo e già superato, ma si sa che “le grandi cose hanno piccoli inizi” (per citare un film di Ridley Scott), anche quelle enormi ma in senso negativo e negative per la collettività. Il degrado e l’inciviltà sono spesso una scelta.

Scegliamo con attenzione.

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